Il Distretto del Contemporaneo nasce da un’idea dell’ambasciatore Umberto Vattani quale punto di partenza di un programma di azioni capaci di promuovere un settore urbano, complementare a quello della Roma antica, medievale, rinascimentale e barocca, non solo da preservare ma anche valorizzare con interventi che lo rendano noto a un grande pubblico in Italia e all’estero.
Questa denominazione intende riconoscere i caratteri peculiari del settore urbano Flaminio/Foro Italico/Farnesina, segnalare l’importanza di un patrimonio straordinario dal punto di vista ambientale e culturale e promuoverne la valorizzazione. In questa area, ricca di viali, spazi alberati, parchi e giardini, è infatti è presente un consistente nucleo di importanti opere di architettura realizzate sulle due sponde del Tevere sia nella prima metà del Novecento, sia dalla seconda metà del secolo ad oggi; tra le prime, il complesso del Foro Italico, il Ponte Duca d’Aosta, il Ponte Flaminio e il Palazzo della Farnesina; tra le seconde, il Villaggio Olimpico, il Palazzetto dello Sport, lo Stadio Flaminio, il Viadotto di corso Francia, la chiesa di San Valentino, il MAXXI e l’Auditorium Parco della Musica, fino alla Moschea e Centro Islamico Culturale, per citare solo le più importanti. Per una singolare stratificazione della storia, la riva destra del Tevere offre un’incisiva rappresentazione della città degli anni del regime fascista, mentre la riva opposta ci parla prevalentemente di un’altra città, quella del primo periodo dell’Italia repubblicana, che culmina nel complesso delle attrezzature realizzate per le Olimpiadi del 1960.
Riconoscere e denominare il Distretto del Contemporaneo costituisce il punto di partenza per un programma di azioni capaci di promuovere un grande polo urbano che deve essere non solo preservato, ma anche consolidato con interventi di varia natura: dalla riqualificazione urbana (basta pensare alla Casa delle Armi e allo Stadio Flaminio), all’installazione di nuove opere d’arte, dalla realizzazione di nuove infrastrutture per la mobilità, alla sistemazione e cura degli spazi aperti d’uso pubblico, alla creazione di un diverso e più stretto rapporto con il fiume.
Il progetto del Distretto del Contemporaneo si propone quindi come un primo e significativo contributo per mettere in valore questo importante settore della città, diffonderne la conoscenza e ripercorrerne le vicende.
L’ambito interessato è quello delimitato da via del Foro Italico, le pendici di Monte Mario, via Fracassini, viale Maresciallo Pilsudski e viale della Moschea, ma si tratta di confini labili e aperti che tendono a dilatarsi per includere altri ambiti come, ad esempio, la Valle Giulia con le Accademie e gli Istituti di Cultura stranieri, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e la storica sede della Facoltà di Architettura della Sapienza, senza dimenticare la cinquecentesca Villa Giulia con il suo straordinario Museo Etrusco.
Elemento portante di questo sistema urbano è l’asse nord-sud di via Flaminia, storico ingresso a Roma, attraverso Ponte Milvio, dall’Italia settentrionale e dall’Europa, lungo la quale, a metà degli anni Venti del Novecento, è stata realizzata la splendida passeggiata alberata che ancor oggi collega piazzale Manila con viale delle Belle Arti.
L’iniziativa si collega a quella attuata più di vent’anni fa dalla Farnesina con la costituzione della prestigiosa Collezione di Arte Contemporanea, una raccolta di oltre 600 opere d’arte italiana, dal primo Novecento ad oggi, che ha trasformato la sede del Ministero degli Affari Esteri MAECI in uno spazio museale di notevole importanza e in un fondamentale strumento di promozione culturale per il nostro Paese. La presenza all’interno del Distretto del Palazzo della Farnesina rappresenta infatti una straordinaria opportunità per diffondere la conoscenza di questo peculiare settore della città di Roma attraverso la rete delle Ambasciate e degli Istituti Italiani di Cultura all’estero.
Il Distretto costituisce inoltre la testata settentrionale dell’Ambito di programmazione strategica Flaminio-Fori-EUR previsto dal Piano Regolatore del 2008 che attraversa in direzione nord-sud gran parte della città; il Distretto si inserirebbe quindi perfettamente nelle strategie di valorizzazione di questo quadrante urbano indicate dal Piano e ne costituirebbe una congruente applicazione. Va infine sottolineato che la gran parte delle opere di architettura che fanno parte del Distretto sono inserite anche nella “Carta per la Qualità”, l’innovativo strumento gestionale del Piano Regolatore che individua, tra l’altro, le opere più significative realizzate a Roma dagli inizi del Novecento ad oggi allo scopo di applicare su di esse una particolare forma di attenzione e di tutela.
Opere
Progetti in corso nel Distretto
È in programma la realizzazione di nuovi interventi (l’ampliamento del MAXXI, il Museo della Scienza e il nuovo comparto residenziale sull’area dell’ex stabilimento militare di via Guido Reni) che deve essere considerata nella cornice generale del Distretto e quindi come una parte congruente con un insieme urbano di dimensioni più ampie e con strategie integrate.